il mistero delle sette stelle che hai visto nella mia destra
e quello dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese,
e i sette candelabri che hai visto sono le sette chiese.
Apocalisse 1:20
Apostolo Paolo
(Paulus) Anni di vita: ca. 10 - ca. 67 d.C. Apostolo Paolo - è il più grande missionario cristiano del primo secolo tra i pagani, grazie a questo è sopranominato "l’apostolo delle Genti"
Il messaggero (angelo) per la chiesa di Efeso fu l'apostolo Paolo. Che egli fosse il messaggero per la prima epoca dell'èra Gentile, non può essere negato. Sebbene a Pietro fu concessa l'autorità di aprire le porte ai Gentili, fu a Paolo che venne dato di essere il loro apostolo e profeta. Egli fu il Profeta-Messaggero per i Gentili. Il suo ufficio profetico, tramite il quale egli ricevette la piena rivelazione della Parola per i Gentili, lo confermò quale loro messaggero apostolico. Di questo furono d'accordo anche gli altri apostoli in Gerusalemme. Gal. 1:12-19: "Poiché io non l'ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l'ho ricevuto per una rivelazione di Gesú Cristo. Avete infatti udito quale fu un tempo la mia condotta nel Giudaismo, come perseguitavo con grande ferocia la chiesa di Dio, e la devastavo. E progredivo nel Giudaismo piú di molti coetanei tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante delle tradizioni dei miei padri. Ma, quando piacque a Dio, Che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la Sua grazia, di rivelare in me Suo Figlio, affinché Lo annunziassi fra i Gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue, né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai in Arabia, e ritornai di nuovo a Damasco. Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per andare a vedere Pietro, e rimasi con lui quindici giorni. E non vidi alcun altro degli apostoli, se non Giacomo, il fratello del Signore". Gal. 2:2: "Or vi salii per rivelazione, ed esposi loro l'Evangelo che io predico fra i Gentili, ma lo esposi privatamente a coloro che godevano maggior credito, perché non corressi o non avessi corso invano". Gal. 2:6-9: "Ma da parte di quelli che godevano maggior credito (quali fossero stati, non m'importa nulla; Dio non ha riguardo a persona), ebbene, quelli che godono maggior credito non m'imposero nulla di piú. Anzi, al contrario, avendo visto che mi era stato affidato l'Evangelo per gli incirconcisi, come a Pietro quello per i circoncisi (Poiché Colui Che aveva potentemente operato in Pietro per l'apostolato dei circoncisi, aveva potentemente operato anche in me per i Gentili), avendo conosciuto la grazia che mi era stata data, Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me e a Barnaba la mano di associazione, affinché noi andassimo fra i Gentili, ed essi fra i circoncisi". Rom. 11:13: "Infatti io parlo a voi Gentili, in quanto sono apostolo dei Gentili; io onoro il mio ministero".
Paolo fondò la chiesa di Efeso circa nella metà del primo secolo. Questo ci permette di stabilire la data dell'inizio dell'Epoca della Chiesa Efesina: circa nel 53 d.C.
Il suo tipo di ministero stabilí il modello a cui tutti i futuri messaggeri si sarebbero ispirati, ed attualmente ne è pure il modello per ogni vero ministro di Dio, anche se egli non arriva ad una tale altezza, nella sfera profetica, come lo fu Paolo. Il ministero di Paolo ebbe una triplice qualità, e fu nel seguente modo:
Prima di tutto, Paolo fu assolutamente fedele alla Parola. Egli non deviò mai da essa, non importa cosa potesse costargli. Gal. 1:8-9: "Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi predicasse un Evangelo diverso da quello che vi abbiamo annunziato, sia maledetto. Come abbiamo già detto, ora lo dico di nuovo: Se qualcuno vi predica un Evangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia maledetto". Gal. 2:11,14: "Ma, quando Pietro venne in Antiochia, io gli resistei in faccia, poiché era da riprendere". "Ma, quando io vidi che non camminavano rettamente secondo la verità dell'Evangelo, dissi a Pietro in presenza di tutti: 'Se tu, che sei Giudeo, vivi alla Gentile e non alla Giudaica, perché costringi i Gentili a Giudaizzare?".
I Cor. 14:36-37: "È la Parola di Dio proceduta da voi o è essa pervenuta a voi soli? Se uno si stima essere profeta o spirituale, riconosca che le cose che vi scrivo sono comandamenti del Signore".Notate che Paolo non era organizzato, ma guidato dallo Spirito, come quando Dio agí su Mosé per condurre Israele fuori dall'Egitto. Paolo non fu mai inviato dal Consiglio di Gerusalemme, e neanche esso ebbe alcun potere o giurisdizione su di lui. Dio, e solo Dio, dette il mandato e la guida. Paolo non era mandato dagli uomini, ma da Dio. Gal. 1:1: "Paolo, apostolo (non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma tramite Gesú Cristo e di Dio Padre che Lo ha risuscitato dai morti)". Gal. 2:3-5: "Ma, neppure Tito che era con me, benché fosse Greco, fu costretto a farsi circoncidere; e ciò, a causa dei falsi fratelli introdottisi abusivamente, i quali si erano insinuati per spiare la libertà che abbiamo in Cristo Gesú, allo scopo di metterci in servitú. A costoro non cedemmo in sottomissione neppure per un momento, affinché la verità dell'Evangelo dimorasse salda fra di voi".
Secondo, il suo ministero era nella potenza dello Spirito, e quindi la Parola parlata e scritta veniva dimostrata. I Cor. 2:1-5: "Ed io, fratelli, quando venni da voi, non venni con eccellenza di parola o di sapienza, annunciandovi la testimonianza di Dio, perché mi ero proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesú Cristo e Lui crocifisso. Ed io sono stato presso di voi con debolezza, con timore e con gran tremore. La mia parola e la mia predicazione non consistettero in parole persuasive di umana sapienza, ma in dimostrazione di Spirito e di potenza, affinché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza degli uomini, ma sulla potenza di Dio". Atti 14:8-10: "Or a Listra c'era un uomo paralizzato ai piedi, che stava sempre seduto e non aveva mai camminato, essendo storpio sin dal grembo di sua madre. Costui udí parlare Paolo che, fissati gli occhi su di lui, e vedendo che egli aveva fede per essere guarito, disse ad alta voce: 'Alzati in piedi'. Ed egli saltò su, e si mise a camminare". Atti 20:9-12: "Un giovane di nome Eutico, che era seduto sul davanzale della finestra, fu colto da sonno profondo; e, mentre Paolo tirava il suo discorso a lungo, preso dal sonno, cadde dal terzo piano e fu raccolto morto. Ma Paolo, sceso giú, si gettò su di lui, l'abbracciò, e disse: 'Non vi turbate, perché l'anima sua è in lui'. Quindi risalí, spezzò il pane con loro e mangiò; e dopo aver parlato a lungo fino all'alba, partí. Intanto ricondussero il ragazzo vivo, per cui furono oltremodo consolati". Atti 28:7-9: "In quei dintorni aveva i suoi poderi il capo dell'isola di nome Publio; egli ci accolse e ci ospitò con tanta cortesia per tre giorni. Or avvenne che il padre di Publio giaceva a letto, malato di febbre e di dissenteria; Paolo andò a trovarlo e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarí. Dopo questo fatto, anche gli altri isolani che avevano delle malattie venivano ed erano guariti; e questi ci colmarono di grandi onori e, quando salpammo, ci fornirono delle cose necessarie". II Cor. 12:12: "Ora i segni dell'apostolo sono stati messi in opera fra di voi, con grande pazienza, con segni e prodigi e con potenti operazioni".Terzo, egli aveva il frutto evidente che il suo ministero proveniva da Dio. II Cor. 12:11: "Sono diventato pazzo, vantandomi; voi mi ci avete costretto, poiché avrei dovuto essere raccomandato da voi, perché non sono stato per nulla inferiore ai sommi apostoli, benché io non sia niente". I Cor. 9:2: "Se non sono apostolo per gli altri, lo sono almeno per voi, poiché voi siete il sigillo del mio apostolato nel Signore". II Cor. 11:2: "Io sono infatti geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a uno sposo, per presentarvi a Cristo come una casta vergine". Paolo è stato il tramite per portare una grande moltitudine di pecore Gentili; egli le nutrí, si curò di loro, fino a che esse portarono frutto di giustizia ed erano preparate per incontrare il Signore quale una parte della sposa Gentile.
Secondo la tradizione, al tempo in cui fu data l'Apocalisse, Paolo era già morto come martire, ma al suo posto continuò Giovanni, esattamente come aveva fatto Paolo durante i giorni del suo ministero. La morte di Paolo, prima che fosse data l'Apocalisse, non annulla affatto che egli fosse il messaggero per l'Epoca della Chiesa Efesina, poiché il messaggero di ogni epoca, indipendentemente da quando appare o a quando va via, è colui che influenza quell'epoca per Dio tramite un ministero della Parola manifestata. Quell'uomo fu Paolo.
"TRATTO DAL LIBRO: UNA ESPOSIZIONE DELLE SETTE EPOCHE DELLA CHIESA"