Owen Jorgensen

SOPRANNATURALE: La vita di William Branham

Vede il suo futuro tabernacolo

Capitolo 14

1933



DELLE CENTINAIA di persone che avevano partecipato alla prima campagna evangelistica di William Branham nel giugno 1933, quando i servizi serali nella tenda finirono, i più ritornarono alle proprie chiese. Ma alcuni, nuovi convertiti a Cristo, non erano associati a nessuna chiesa. Molte di queste persone cominciarono a frequentare regolarmente i servizi domenicali. La Masonic Hall che avevano affittato, presto divenne troppo piccola per poter mettere a sedere confortevolmente la folla e ciò costrinse Bill a cercare un altro edificio. All’angolo dell’ottava strada con Penn Street in Jeffersonville, non lontano da dove abitava con la sua famiglia, la strada costeggiava un piccolo e poco profondo stagno ricoperto di gigli di palude. Camminando dalla Masonic Hall verso casa, Billy s’inginocchiò nel canneto sulla riva dello stagno pregando per quest’imprevisto problema: “Signore, cosa devo fare? Dove vuoi che vada con questa chiesa”?

Guardò lo stagno, una gran quantità di foglie di gigli verdi grandi come piatti galleggiavano sulla superficie dell’acqua. Come erano belli i loro fiori! Alcuni erano rosa, altri bianchi. I gigli dello stagno lo stupirono; come potevano crescere in quella fanghiglia limosa in fondo allo stagno e farsi strada fuori alla luce del sole, uscendo così puri e graziosi! Essi fecero ricordare a Bill la sua vita, la quale era così emersa recentemente dal pantano del peccato, alla luce del sole dell’amore di Gesù Cristo. Quanto meraviglioso fu il Signore che poté fare un tale miracolo. Poi ritornò in se stesso, una rivelazione lanciata come un dardo dal trono di Dio: Qui sarà la sua chiesa; proprio qui, dove ci sono questi gigli. Billy si alzò e lentamente s’incamminò tra le canne, sulla sponda dello stagno. Il cuore gli batteva con eccitazione. Si, questo sarebbe perfetto. Egli potrebbe costruire…

I mattoni del dubbio crollavano intorno alle sue orecchie, addirittura prima che la malta della sua rivelazione seccasse. Come poteva comprare quest’appezzamento e costruire una chiesa qui, quando a stento poteva sostenere lui, la sua mamma e i suoi fratelli e la sorella? Era un pover’uomo, predicava ad una congregazione di povere persone durante la peggiore depressione economica che il paese avesse mai visto. Molti uomini della sua congregazione erano disoccupati. Il finanziamento per la costruzione della chiesa sembrava come un sogno impossibile. Tuttavia, se era realmente una rivelazione da Dio, allora in qualche modo ci sarebbe stata una via…

Bill ne parlò ai membri della sua congregazione. Con sorpresa, raggranellando le magre risorse, la congregazione riuscì a mettere insieme il denaro contante per il pagamento dell’anticipo. Furono fatti i progetti, una fideiussione e lo stagno fu riempito; tutto nel giro di qualche settimana. Le fondamenta furono gettate in luglio e i blocchi di cemento furono messi sulla parete della costruzione. Prima che la seconda fila di blocchi di cemento, fosse posta sulla prima fila, Bill volle fare una piccola cerimonia di consacrazione, dove lui stesso avrebbe posizionato la prima pietra angolare sulle fondamenta rettangolari.

La mattina della cerimonia, Bill si alzò verso le sei, gli uccelli cantavano melodie da soprano, mentre le api ronzavano le loro armonie da tenore. Le piante di caprifoglio sotto la sua finestra riempivano la stanza di un fragrante profumo estivo. Bill rimase a letto per un bel po’, mani dietro alla testa, ubriaco della gioia del momento, pensava: “Oh, Grande Jehovah, quanto sei meraviglioso. Solo poco fa era buio; ora il sole si è alzato e tutta la natura sta gioendo. E subito il mondo spirituale, che è così freddo e buio per il peccato, si rallegrerà, perché il Figlio della Giustizia sorgerà con la guarigione nelle sue ali”.

Nel frattempo che stava sdraiato là, una voce interna, gli chiese di alzarsi. Bill si alzò dal letto e si affacciò alla finestra. Subito sentì un’indefinita presenza nella stanza, come una pressione, ma non una pressione cattiva o minacciosa. Questa presenza emetteva un santo timore reverenziale, come se il Signore stesso si fosse avvicinato. Bill osservava le tre pareti in sua vista. La stanza sembrava vuota. Si girò per vedere dietro di lui e in un attimo fu immerso in una visione.

 

Si ritrovò sulle rive del fiume Giordano, dove Giovanni Battista aveva battezzato Gesù. Bill stava predicando il Vangelo ad una folla di persone, quando dietro di lui udì grugnire e strillare. Si girò e vide un grande porcile proprio vicino al fiume. Era ripieno di maiali e il puzzo era opprimente. Bill considerò: “Questo luogo è contaminato. Questo non dovrebbe mai essere. Questo sacro suolo, dove Gesù stesso camminò”. Poi l’angelo del Signore apparve, portò via Bill da quel luogo e lo mise giù all’angolo dell’ottava strada con Penn Street in Jeffersonville. Nell’ appezzamento che una volta conteneva i gigli di palude, ora si erigeva una gran costruzione di blocchi di cemento con un cartello sopra la porta principale con scritto, “Branham Tabernacle”. L’angelo lo portò all’interno. Bill non poteva credere ai suoi occhi. L’edificio era strapieno di gente. Ogni posto era occupato comprese le navate, e c’erano persone in piedi contro i muri. In fondo alla stanza erano fissate tre croci, una di fronte al pulpito e una ad ogni lato. Nella visione Bill andò dietro il pulpito e disse: “Oh, questo è meraviglioso; è glorioso. Quanto sei buono a darmi questo tabernacolo”. Poi l’angelo del Signore disse: “Ma questo non è il tuo tabernacolo”.

“Certamente questo è il mio tabernacolo”, protestò Bill. L’angelo replicò, “No, vieni e vedi”. L’angelo sollevò Bill e lo rimise giù di nuovo, questa volta sopra una vasta distesa di un chiaro cielo blu. L’angelo disse: “Questo è il tuo Tabernacolo”.

Guardando in giro, Bill si ritrovò in un frutteto. Alberi da frutto crescevano ad un’altezza di circa 7 metri disposti su due file uguali, creando un corridoio in mezzo, con un grande albero alla fine del corridoio, posizionato in mezzo alle due file ad uguale distanza. In una fila sembrava vi fossero tutti meli; nell’altra fila, tutti pruni. Abbastanza strano, le radici erano conficcate in grandi secchi verdi. Alla sua destra e alla sua sinistra, c’era un recipiente vuoto in linea con ogni fila d’alberi.

Una voce dal cielo tuonò: “Il raccolto è maturo, ma gli operai sono pochi”.

Bill chiese: “Che cosa posso fare”? Mentre osservava, gli alberi cominciarono a sembrare come banchi di chiesa della visione del suo Tabernacolo; e i tre alberi in fondo al corridoio prendevano la forma di tre croci. Bill chiese: “Che cosa significa questo? Cosa sono questi recipienti vuoti”?

L’angelo replicò: “Tu pianta in quei due recipienti”.

Stando nella breccia fra le due file d’alberi, Bill spezzò un ramo da un albero di melo e lo conficcò nel recipiente vuoto in linea con quella fila. Poi spezzò un ramo dall’albero di prugne e lo piantò nel recipiente di quel lato. Immediatamente da quei due vasi crebbero due alberi, che non si fermarono finché raggiunsero l’altezza degli altri alberi del frutteto.

In seguito un forte vento scosse gli alberi; la voce disse: “Ben fatto. Allunga le mani e raccogli i frutti”.

Bill allungò entrambe le mani. In una mano cadde una grossa mela gialla, solida e matura; e dentro l’altra mano cadde una grossa prugna gialla, soffice e matura. La voce disse: “Mangia i frutti; sono gustosi”. Bill ne prese un morso da entrambi. Erano entrambi dolci, succosi e deliziosi. La voce ripeté: “Il raccolto è maturo, ma gli operai sono pochi”.

Ora Bill notò che il grande albero alla fine del corridoio, il quale aveva ancora la forma di una croce, aveva entrambi sia grappoli di mele sia di prugne sui suoi rami. Bill corse giù in fondo al corridoio e si gettò alla base di quell’albero, gridò, “Signore, cosa posso fare”? Un forte vento scosse gli alberi così forte che mele e prugne cominciarono a cadere su Bill come gocce di pioggia. La voce disse tre volte: “Quando esci da questa visione leggi, 2° Timoteo 4”. Poi Billy si ritrovò di nuovo nel suo letto.

Il sole era salito un po’ più in alto nel cielo mattutino, mostrando che il tempo era passato, mentre egli si trovava nella visione. Bill afferrò la sua Bibbia e cercò 2° Timoteo. Lesse il 4° capitolo lentamente, pensando sopra ogni parola, cercando di collegarla con la visione.

Predica la Parola, insisti a tempo e fuor di tempo, riprendi, sgrida, esorta con gran pazienza e sempre istruendo. Perché verrà il tempo che non sopporteranno la sana dottrina; ma per prurito d'udire si accumuleranno dottori secondo le loro proprie voglie e distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole. Ma tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizioni, fa' l'opera d'evangelista, compi tutti i doveri del tuo ministerio”.

Bill strappò quella pagina dalla sua Bibbia e la portò con se alla cerimonia di consacrazione all’angolo dell’ottava strada con Penn street. Dato che era un giorno lavorativo, solo 50 persone della sua congregazione poterono essere lì presenti – la maggior parte donne e bambini. Mentre il maggiore Ulrey dei Volunteers of America (un’organizzazione non-profit che aiuta le persone bisognose in America) dirigeva la sua banda in un’appassionante marcia, Bill sistemò la pietra angolare nel cemento fresco. Fu un gesto simbolico. Poiché il Nuovo Testamento proclamò Gesù Cristo come capo delle Pietre angolari della Sua Chiesa universale, quando Bill mise la pietra angolare sulle fondamenta del suo edificio, stava dichiarando che la sua chiesa sarebbe stata consacrata sui principii della Pietra angolare principale, Gesù Cristo. Poi le persone misero oggetti ricordo, monete e richieste di preghiera scritte dentro una lattina che fu messa nel buco della pietra angolare. Bill mise la pagina che aveva strappata dalla sua Bibbia quel mattino—la pagina che conteneva quelle profetiche parole:

“Ma tu sii vigilante in ogni cosa, soffri afflizioni, fa' l'opera d'evangelista, compi tutti i doveri del tuo ministerio”



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