il mistero delle sette stelle che hai visto nella mia destra
e quello dei sette candelabri d'oro. Le sette stelle sono gli angeli delle sette chiese,
e i sette candelabri che hai visto sono le sette chiese.

Apocalisse 1:20


Ireneo di Lione
Anni di vita: ca.130 — ca.200

Ireneo di Lione

«A causa del suo amore infinito, Cristo è divenuto ciò che noi siamo, per fare pienamente di noi ciò che è Lui».


Libri scritti:
1 Adversus haereses ("Contro le eresie")
2 Demonstratio apostolicae praedicationis ("Dimostrazione della predicazione apostolica")


Facendo uso della nostra regola dataci da Dio per la scelta del messaggero per ciascuna epoca, senza esitare noi dichiariamo che Ireneo fu elevato dal Signore a tale posizione. Egli fu il discepolo di quel grande e santo guerriero della fede: Policarpo. E, senza alcun dubbio, sedendo egli ai piedi di quel grande uomo, egli imparò la grazia Cristiana che scorreva dalla sua vita consacrata, poiché Policarpo fu uno dei piú celebri santi di tutte le epoche, se visto alla luce di una vita irreprensibile. Dalle vostre stesse letture, di certo vi ricorderete che Policarpo fu martirizzato. Troppo vecchio per fuggire, e uomo troppo sincero per permettere ad un altro di nasconderlo per poi magari dover portare la pena per averlo fatto, egli dette se stesso alla morte. Ma prima di farlo, chiese ed ottenne di poter pregare due ore per i suoi fratelli nel Signore, per il governatore, per i suoi nemici e per coloro che l'avevano catturato. Come i grandi santi di tutte le epoche, col desiderio di una migliore risurrezione, egli rimase irremovibile, rifiutando di rinnegare il Signore, e morí con la coscienza a posto. Egli fu messo su di un palo (a sua richiesta non fu nemmeno legato), ed il fuoco venne acceso. Ma il fuoco si allontanò dal suo corpo, rifiutandosi di toccarlo. Allora, visto ciò, i suoi persecutori lo trafissero con una spada. Fatto questo, dell'acqua uscí dal suo costato soffocando le fiamme. Il suo spirito fu realmente visto partire nella forma di una colomba bianca che uscí dal suo petto. Eppure, nonostante questa grande testimonianza, questo scolaro di Giovanni non militò affatto contro il sistema dei Nicolaiti, poiché egli stesso era piuttosto propenso verso l'organizzazione, non realizzando che il desiderio di comunione, e di ciò che appariva un buon piano per tutelare l'opera di Dio, in realtà non era altro che una trappola del nemico.

Questo però con Ireneo non avvenne. Egli fu attivamente contro ogni forma di organizzazione. Anche la storia della sua vita, nella quale egli serví il Signore, fu caratterizzata da molta manifestazione dello Spirito Santo; e la Parola venne insegnata con una straordinaria chiarezza ed in conformità ai suoi precetti originali. Le sue chiese in Francia erano conosciute per avere in mezzo ad esse i doni dello Spirito, poiché i santi parlavano in lingue, profetizzavano, risuscitavano i morti e guarivano gli ammalati tramite la preghiera della fede. Egli intravide il pericolo di ogni forma di fratellanza organizzata fra gli anziani, i pastori, ecc. Egli difese fermamente il principio circa una chiesa locale unita, ripiena dello Spirito e con la manifestazione dei doni. E Dio lo onorò, poiché la potenza di Dio veniva manifestata fra i santi.

Egli aveva pure una ben chiara comprensione della Deità. E, dato che egli fu discepolo di Policarpo, e questi a sua volta fu discepolo di San Giovanni, allora noi sappiamo per certo che su questo soggetto egli ebbe il piú perfetto insegnamento possibile. Nel Vol. 1, pagina 412 del libro dei Padri Pre-Niceani, noi abbiamo questa sua dichiarazione circa la Deità: "Tutte le altre espressioni, parimenti, indicano il titolo di uno e medesimo essere: il Signore della Potenza, il Signore, il Padre di Tutti, Dio Onnipotente, l'Eccelso, il Creatore, l'Artefice, ed altri simili; questi non sono i nomi ed i titoli di una successione di esseri differenti, bensí di uno e del medesimo". Egli indicò chiaramente che questi non sono altro che titoli, come lo sono: Rosa di Saron, Splendente Stella Mattutina, il piú Bello fra Diecimila, ecc. Eppure non vi è che UN SOLO Dio. Il Suo Nome è Signore Gesú Cristo.

Cosí, tramite la sua stretta aderenza alla Parola, la sua meravigliosa comprensione della Scrittura, ed il riversarsi della potenza di Dio sul suo ministero, egli è la giusta scelta per l'epoca. È altrettanto pietoso constatare che le altre epoche non ebbero nei loro messaggeri un tale equilibrio di frutti, potenza, e direttiva dello Spirito Santo e della Parola.

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