Owen Jorgensen

SOPRANNATURALE: La vita di William Branham

L'angelo e la caverna

Capitolo 28

1946



Per molte ore William Branham camminò avanti e indietro nella sala d’attesa dell’ospedale. In una sala parto adiacente sua moglie Meda, aveva le doglie del suo primo bambino. Non fu un parto facile. Alla fine il dottore fece nascere la sua bambina con un parto cesareo. Era il 21marzo, 1946—cinque giorni prima del 27° compleanno di Meda. 

Quel giorno stesso, il dottore consigliò Bill di non avere altri bambini. Secondo la sua opinione professionale, il corpo di Meda non poteva sostenere lo stress di affrontare un altro parto. Bill prese questo consiglio filosoficamente. Lui aveva quasi 37 anni. Solo alcuni anni prima aveva pensato che suo figlio Billy Paul, sarebbe stato tutta la famiglia che mai avrebbe avuto. Ora non solo curava teneramente una moglie, ma cullava anche una bambina. Se Dio aveva determinato che questa doveva essere la quantità dei suoi bambini, non poteva lagnarsi. 

Meda e Bill chiamarono la loro nuova figlia Rebecca. Anche se lei fece divenire ulteriormente più stretta la loro casa di solo due stanze, Rebecca rimediò a questo problema aggiungendo una spruzzatina di freschezza ai giorni di Bill, che altrimenti sarebbero stati sovraccaricati da periodi di scoraggiamento e insicurezza. 

Lo scoraggiamento di Bill aveva radici profonde. Sin da quando aveva rifiutato l’opportunità di predicare fra le chiese Pentecostali, quasi dieci anni prima, Bill era stato raramente soddisfatto dalla sua relazione con Dio. Per quanto Bill avesse pregato, studiato, predicato e testimoniato in questi anni, gli sembrò di non aver fatto nessun progresso. C’erano state indiscutibilmente diverse visioni e molte guarigioni, alcune di esse piuttosto notevoli. Ma, paradossalmente, questi avvenimenti lo fecero agitare e confondere ancora di più, perché furono criticati fortemente, pressoché da ogni ministro della zona. I pastori più rigidi condannarono Bill come un diavolo, un ingannatore posseduto e un ciarlatano privo di scrupoli; i più gentili semplicemente lo classificavano come un uomo ben intenzionato che era stato ingannato. Ma tutti questi ministri furono d’accordo nell’asserire che le visioni di Bill e i miracoli che seguirono, venivano da poteri demoniaci; Dio, semplicemente non faceva più quel genere di cose. 

Quando Bill divenne Cristiano, questo tipo d’atteggiamento di condanna lo confondeva. Non solo aveva visto visioni concernenti il futuro rivelarsi sempre vere, ma queste aiutarono sempre qualcuno, mostrando spesso la via per una guarigione miracolosa per la vita di qualcuno. Come poteva qualcosa che produceva tali buoni esiti essere ispirata dal principe del male? Durante il corso degli anni, la critica continua dei suoi pari alla fine convinse Bill a pensare nell’altra direzione. Se uomini molto ben informati—collaboratori nel Vangelo di Cristo—erano in accordo che le visioni erano ispirate dal diavolo, allora le visioni dovevano aver origine dalla fonte sbagliata. Questo tormentò immensamente l’anima di Bill. Poiché lui amava Gesù Cristo con tutto il suo cuore, il pensiero che il diavolo avesse qualche strano potere inspiegabile sulla sua vita lo rendeva triste. Bill pregò di essere liberato da questi straordinari avvenimenti, chiedendo: “Per favore Dio, togli via questa cosa da me. Io non voglio più vederla, mai più. Padre Celeste, ora sono un cristiano. Non appartengo a satana; appartengo a Te. Per favore non lasciare che queste strane cose mi accadano di nuovo. Non lasciarmi andare avanti come sono ora. Voglio essere come gli altri ministri cristiani, studiare solo la Parola come mi è stato insegnato di fare”. 

A questa preghiera non vi fu risposta. Brevemente, dopo la nascita di sua figlia Rebecca, vide un’altra visione nella quale si trovava a camminare su una strada a nordest. Immediatamente lo Spirito di Dio lo girò e lo diresse ad ovest. Bill vide una gran pianura; poi vide una montagna sorgere, fuori dal piano della prateria, una montagna con un campanile sovrastante la cima. 

Un angelo stava in piedi dietro Bill, alla sua destra, appena fuori vista. L’angelo comandò: “Vai ad ovest verso quella montagna”. 

Bill ubbidì. Come fu vicino, vide una porta situata alla base della montagna. Entrò ed incontrò una bella donna vestita di un abito da sposa. Un vestito elaborato, che certamente era stato una volta bianco come neve ed ora era macchiato e sporco. La donna disse: “Salve. Io sono la sig.ra Metodista. “Sei tu il fratello William Branham”? 

“Lo sono. Mi dice, perché il suo vestito è così macchiato”?  

“Oh, dunque”, disse, tenendo su un palmo della mano e lasciando poi cadere il polso per dimostrare la sua mancanza d’interesse. “Io sono stata così occupata”. 

“Proprio così”, Bill convenne. “Voi metodisti avete così tante organizzazioni e società nella vostra chiesa che non avete molto tempo per Dio”. 

La sig.ra Metodista, disse: “Mi era stato detto che lei era stato mandato a me. Forse dovrei svegliare mio marito”. Andò via di corsa in un tunnel laterale e non ritornò. 

Guardando alla sua sinistra, Bill notò un mucchietto di pagnotte di pane duro incrostate circondato da un gruppo di polli bianchi. Gli uccelli che chiocciavano alzavano lateralmente le loro teste per guardare il convito; alcuni beccavano un po’ nel mucchio, ma la maggior parte del pane rimase immangiato. 

L’angelo chiese: “Li conosci”. “No”, rispose Bill. 

“Quello è il tuo tabernacolo e loro non vorranno più mangiare il Pane della Vita. Io sto per mandarti più lontano ad ovest”. 

Continuando verso ovest, Bill lasciò la montagna e arrivò in un gran deserto, dove vide una grande struttura, qualcosa come una tenda o una cattedrale coperta con una cupola. Bill attraversò il lato aperto e montò su una piattaforma elevata, fermandosi di fronte ad una tenda massiccia. L’angelo ordinò, “Tira indietro la tenda”. 

Quando Bill tirò una corda che penzolava, la tenda scivolò senza sforzo da un lato, rivelando un enorme mucchio di Pane della Vita. 

L’angelo gli disse, “Dà questo alle persone”. 

Bill si girò per guardare, mentre moltitudini di persone in bianche vesti accorrevano da ogni direzione, raggruppandosi sotto il padiglione, formando un’enorme assemblea. Poi la visione svanì. 

Questa visione agitò Bill più del solito. Ultimamente stava pregando molto per essere liberato da queste indesiderate distrazioni, ed eccola qui ancora un’altra. Perché Dio permetteva a satana di affliggerlo in questo modo? Per peggiorare le cose, la visione sembrava così spirituale—e tuttavia lo lasciò con delle domande. Perché era l’ovest la direzione? Perché quella montagna del Pane della Vita era così grande? Da dove venivano tutte quelle persone? E per finire, come poteva il Pane della Vita cibare tutte quelle persone? Dopo tutto lui era solo un povero predicatore senza istruzione di una piccola città. Perché così tante persone verrebbero ad ascoltarlo predicare il Vangelo? Dopotutto, fino a questo momento le visioni non erano mai state sbagliate. La domanda che probabilmente rendeva Bill più perplesso nella sua mente, era: Perché il diavolo gli darebbe visioni che risultavano essere vere? Perché? Perché? Perché? Tutto gli sembrava così confuso. 

A mezzogiorno di martedì 7 maggio, Bill parcheggiò il suo autocarro di servizio di fronte a casa sua, al 922 della 8 Strada Est, dall’altra parte della strada del Tabernacolo Branham. Roger Gibbs che era un membro della sua chiesa, parcheggiò dietro a lui. 

Roger disse: “Billy, vuoi venire a Madison con me questo pomeriggio”? 

“Spiacente, fratello Roger, ma non posso. Questo pomeriggio devo salire a Henryville in perlustrazione. Entra un poco in casa. Mia moglie ha del pranzo pronto”. 

“No, è meglio che vada. Ci vedremo in chiesa la prossima domenica”. 

“Va bene. Ci vediamo domenica”.

Bill rotolò su le maniche e si lavò le mani sotto il rubinetto all’aperto nel giardino davanti. Poi fece il giro della casa e camminando slacciò la cintura della pistola, così da poterla posare sul portico. Un grande albero d’acero ombreggiava questa zona. Bill era appena arrivato sotto i suoi rami, quando sentì un vento ruggire sopra di lui. Gettò uno sguardo su e fu scioccato nel vedere un turbine enorme che veniva diritto verso di lui. Sembrò lacerasse la cima dell’albero e il tetto della casa, mandando ogni tegola e foglia che crollava, sul suo torace. Bill barcollò e precipitò all’indietro sul portico, pressoché tramortito. 

Roger Gibbs saltò fuori dalla sua macchina e corse al fianco del suo pastore. “Fratello Bill, cos’è successo”?

Lentamente Bill guardò fisso verso di lui, non capendo quello che era accaduto. Il turbine era andato via. Il giorno era calmo e caldo. Guardò su nei rami dell’acero, poi su al tetto di casa sua. Sorprendentemente erano entrambi intatti e senza danni.

Quindi realizzò quello che era successo. “E’ tutto a posto” disse con voce lontana. “Fratello Roger, vai tranquillo. Andrà tutto bene”.

Meda corse fuori di casa con una brocca d’acqua. “Bill sei svenuto”?

Allontanando l’acqua, Bill disse: “No, va tutto bene”.

Dopo che Roger andò via, Meda insistette per conoscere i particolari. “Cosa ti è veramente successo, Billy? Sei ammalato”?

 “No, tesoro, è di nuovo sempre la stessa cosa”.

Lo aiutò ad alzarsi. “Vieni dentro. Il pranzo è pronto”.

“Meda, tesoro, sono stanco di questa cosa”. La sua voce era affaticata per la sofferenza nel più intimo, per i dubbi e l’afflizione. “Io so che nel mio cuore amo Gesù Cristo. Non voglio che il diavolo abbia niente ha che fare con me. Ho pregato e supplicato Dio che non succeda più di nuovo; e lo stesso è tornata. Non posso andar più avanti così—tutti affermano che sono ossessionato dal diavolo e io cerco di vivere una vita cristiana. Sono un prigioniero”!

 “Bill, non dovresti ascoltare ciò che ti dicono quelle persone”.

“Tesoro, guarda gli altri predicatori. Loro non sono tormentati da questo tipo di cose”.

Meda poteva vedere la risoluta determinazione negli occhi incavati di suo marito e questo la impaurì. “Che cosa stai progettando di fare”?

“Voglio che tu chiami il mio capo per dirgli che non andrò a lavorare questo pomeriggio. Io potrò ritornare domani o forse mai più. Digli che se non sono ritornato per venerdì, mi sostituisca con un altro. “Meda ho 17 $ risparmiati alla banca. Saranno abbastanza per te, per vivere, mentre starò via”.  “Bill, dove vuoi andare. Cosa farai”?

“Andrò su alla mia caverna a Tunnel Mill per avere un chiarimento con Dio. Non so, quando ritornerò a casa; potrà essere tra due giorni o due settimane. Meda, non uscirò da quei boschi finché Dio non mi promette che toglierà via queste cose da me e non permetterà che mi succedano di nuovo”. 

Una volta arrivato nella zona di Tunnel Mill, Bill parcheggiò la sua macchina dove la strada faceva una curva stretta in una piccola valle. Tirò il filo spinato di recinzione, strisciò sotto e partì verso il suo nascondiglio pregando molto lungo il tragitto. Quando arrivò alla caverna, si sistemò nell’incurvatura dell’albero caduto vicino all’entrata, aprì la Bibbia, lesse e pregò per il resto del pomeriggio.

Nel 1° libro dei Corinzi, una porzione del 14° capitolo lo colpì particolarmente. I versetti 32 e 33 recitavano: “E gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti. Perché Dio non è l’autore della confusione, ma di pace”… Questo era ciò che Bill bramava nel suo cuore—pace. Sin da quando era bambino, sin dalla sua prima visione, egli era stato legato alla confusione. Divenuto cristiano si liberò un po’, ma non completamente. Dov’era questa pace che Dio promise? Cosa significava la Bibbia con: “E gli spiriti dei profeti sono sottoposti ai profeti”.

Dopo il tramonto entrò nella caverna. Là, camminando avanti e indietro nel buio, nello stretto passaggio, continuava la sua disperata ricerca per avere una risposta. “Padre, perché permetti che mi accadono quelle strane cose. Tu sai che io Ti amo. Non voglio essere posseduto dal diavolo. Non voglio quelle cose che mi accadono. Per favore, Dio, non permettere che mi accadano ancora. Non voglio andare all’inferno. A cosa serve che io predichi e mi sforzi così tanto se sono nell’errore. Non solo andrò io all’inferno. Ma faccio fuorviare anche centinaia di persone”.

Ora dopo ora riversò la sua angoscia al Signore. Pregava con intensità, implorando e piangendo finché i suoi occhi divennero gonfi e la gola infiammata. Poi si sedette al buio, meditando sull’Onnipotente Iddio, dirottando i suoi pensieri oltre la luna e le stelle, oltre le dimensioni del tempo e dell’eternità, cercando quel luogo dove finalmente poteva incontrare il suo Creatore. Dopo un po’ si alzò di nuovo camminando avanti e indietro, esprimendo a voce i sentimenti del suo cuore disperato.

Più tardi nella notte, si sedette sulla sporgenza che usava per letto. Il sonno rimase lontano dalla sua mente. “Dio, per favore liberami. Tu conosci il mio cuore. Tu sai che ti amo. Tutti quei pastori mi dicono sempre che quello spirito intorno a me è il diavolo. Perché permetti che la mia vita sia tormentata in questo modo? Perché non mi liberi ? starò qui finché muoio, se non vieni e mi liberi dalla mia prigione. Perché non mi liberi da quella cosa così che possa essere come tutti gli altri ministri”?

Sentì di nuovo quella strana pressione, come se qualche tipo di potenza invisibile fosse appena entrata nella caverna oscura. La sua pelle s’intorpidì ed i peli sulla nuca si sollevarono. Forse il Signore stava per dargli la risposta. Silenziosamente si sedette nell’oscurità nera come il carbone, aspettando di sentire la voce di Dio. Mentre aspettava, fu colpito da un nuovo pensiero: E se tutti quei ministri avevano torto? Bill non aveva mai considerato prima tale possibilità. E se lo erano veramente? Cosa succederebbe se fosse Dio e non satana a generare questi avvenimenti soprannaturali? Ma se così fosse, allora come mai tali persone indemoniate come indovini, astrologhi e medium, potevano riconoscere il dono nella sua vita, e questi ministri cristiani non comprendevano nulla di esso? 

Appena espresse questa domanda in parole, la risposta venne a lui con la forza di un’inondazione. Quando Gesù nacque, solamente gli osservatori di stelle—i quali erano astrologhi—videro la stella nell’Est e la seguirono fino a Betlemme. Nessun sant’uomo in Palestina la vide. Quella sarebbe potuta essere la stessa stella che apparve sul fiume Ohio nel 1933, mentre lui stava battezzando le persone dopo le sue prime riunioni di risveglio? Poteva ricordare quel giorno così chiaramente—l’acqua simile a vetro; il cielo blu, senza nubi; quella palla di fuoco vorticosa sopra la sua testa; la voce che dichiarò: “Come Giovanni il Battista fu mandato per precedere la prima venuta di Gesù Cristo, così tu sei mandato con un messaggio a precedere la Sua seconda venuta”. Bill si ricordò di come un gruppo di uomini d’affari, più tardi, quel pomeriggio, venne a lui chiedendo ciò che significasse. In quell’occasione non lo sapeva; per tutti questi anni non aveva una risposta. Ma ora... ora, nel silenzio della notte, dopo aver pianto tutte le lacrime dei suoi occhi; ora, dopo avere supplicato finché la sua gola era arsa e infiammata; dopo aver implorato Dio di togliergli queste visioni e non lasciare che avvengano mai più di nuovo, ora, si chiedeva per la prima volta in vita sua, se forse stava chiedendo la cosa sbagliata! 

Il quadro che per così molti anni era stato oscuro e confuso, ora stava divenendo notevolmente più chiaro. Venne in mente a Bill che, quando Gesù camminava sulla terra, Israele era inondato d’uomini religiosi—Farisei, Sadducei, dottori della legge, scribi, sacerdoti, e rabbini. Molti di questi uomini erano studiosi; bene addestrati nelle Sacre Scritture. Eppure, abbastanza stranamente, quando Gesù cominciò il suo ministero pubblico, la maggior parte di questi uomini lo rifiutò nettamente, chiamando Gesù diavolo, Beelzebub, principe degli indovini o medium. Perfino estranei erano a conoscenza del fatto che le persone possedute dal diavolo, identificarono correttamente Gesù, dicendo: “Lui è il Figlio di Dio”! 

Bill tremava, mentre le Scritture venivano e si riversavano insieme nella sua comprensione. I predicatori affermavano che Gesù era un diavolo; i diavoli dicevano che Gesù era il Santo d’Israele. Potrebbe, Bill, applicare quel modello alla propria vita? Sì—sì lo poteva, perchè quel modello non era limitato solo alla vita di Cristo. Quando Paolo e Sila stavano predicando il Vangelo in tutta l’Asia Minore, in ogni città i santi uomini Ebrei li chiamavano bugiardi ed impostori; anche a Filippi, un’indovina posseduta dal diavolo, gridò ai quattro venti che Paolo e Sila erano uomini di Dio che stavano mostrando la via della salvezza. Poi Bill ricordò come Gesù e Paolo si occuparono di quei diavoli rimproverandoli e ordinando loro di stare zitti. Loro non ebbero bisogno dell’aiuto del diavolo. Gesù e Paolo, entrambi sapevano chi erano. 

“Forse tutto questo tempo ho avuto torto”, pensò Bill. Forse avrei dovuto accoglierlo invece di lottare contro di esso. Pregò ad alta voce: “Dio se ho avuto torto e ho rifiutato qualcosa da Te perché non lo capivo; se ho sbagliato, per favore perdonami”.

Appena disse queste parole, Bill fu attratto da una luce scintillante che lo spaventò. Che cos’è questo? Qualcuno sta venendo con una pila? No, non stava venendo da fuori. Era nella caverna—un piccolo punto di luce sospeso nell’aria, pulsava con energia, crescendo più grande e più brillante finché divenne una palla di fuoco che girava sibilando, proiettando la sua luce sulle pareti e sul pavimento. Bill socchiuse gli occhi e vi mise la mano per proteggersi dalla luce improvvisa. Poi sentì un sordo, clamp, clamp, clamp, di passi sul terreno della caverna. Appena sotto quella palla di fuoco color ambra, Bill notò un piede nudo, ed una veste bianca. Poi un uomo uscì fuori da quella luce. 

Un tale uomo che Bill non ne aveva visto mai prima! Era grande—alto un 1 m e 80 e pesava all’incirca 90 kg. Aveva braccia massicce e conserte davanti a lui. I suoi capelli scuri scendevano sulle spalle. Sembrava avesse un’età di circa 30 anni. La faccia senza barba di un colorito scuro, quasi olivastra. I suoi occhi erano scuri e penetranti. 

L’uomo camminò verso Bill. La luce di color ambra diminuiva, mentre si alzava verso la volta della caverna appena sopra la testa del visitatore, ancora roteando e pulsando energicamente. Bill volle fuggire, ma non c’era nessun modo per scappare. Quest’uomo bloccava lo stretto corridoio che conduceva fuori. Bill aspettava nel terrore, mordendosi un dito così forte che sanguinò. 

Quando l’uomo arrivò ad un paio di metri, si fermò e guardò verso Bill con un’espressione dolce. Bill avrebbe ricordato per sempre quella faccia, sebbene non sarebbe mai stato capace di descriverlo pienamente—così benevolo, così pacato; e c’era inoltre un senso profondo di potere ed autorità che mosse Bill ad un timore reverenziale. 

Con voce sommessa, profonda, l’uomo disse: “Non temere”…

Appena Bill sentì quella voce, la sua paura svanì. Era lui! Non poteva sbagliarsi Questa era la stessa voce che gli aveva parlato chiaramente da quell’albero di pioppo, quando era un ragazzo, dicendogli, “Non bere mai, o fumare, o contaminare il tuo corpo in alcun modo. Ci sarà un lavoro da fare, per te, quando diventerai più vecchio”. Bill non potrebbe mai dimenticare quella voce. Lui l’aveva sentita molte volte negli anni. Questo uomo deve essere lo stesso angelo il quale ha parlato con Bill in tutte quelle visioni. Prima, Bill non era mai stato in grado di vederlo chiaramente. Qualche volta l’angelo era stato dietro Bill o alla sua destra, fuori dell’angolo visivo di Bill. Le altre volte, quando l’angelo si era mostrato in una visione, era sempre stato indistinto, così che Bill non poté mai vedere completamente le sue caratteristiche. Ma ora Bill lo vedeva chiaramente. Questa non era una visione! Quest’uomo colpì i sensi di Bill così fortemente come il marchio dei denti e la goccia di sangue sul suo dito. 

L’angelo continuò: “Io sono mandato dalla presenza dell’Onnipotente Dio per dirti che la tua particolare nascita e la vita incompresa sono per indicare che tu sei portatore di un dono di guarigione Divina per le persone del mondo. Se sarai sincero, quando preghi e puoi farti credere dalle persone, nulla potrà opporsi alla tua preghiera, nemmeno il cancro. Andrai in molte parti della terra e pregherai per re e governanti e sovrani. Predicherai in tutto il mondo a moltitudini e migliaia verranno a te per un consiglio. Tu devi dir loro che i loro pensieri parlano più forte in cielo che non le loro parole”.

Bill udì il messaggio dell’angelo chiaramente come se stesse ascoltando il suo capo che gli dà il carico di lavoro quotidiano al Servizio Pubblico dell’Indiana, ma non poteva immaginare come avrebbe mai potuto compiere tale nobile commissione. “Signore, io sono un uomo povero, e dimoro fra persone povere. Come potrei andare in tutto il mondo? Come potrei farmi comprendere? Ho solo un’istruzione di scuola elementare. Forse potrebbe essere qualcuno con abbastanza istruzione, che potrebbe parlare alle persone. Loro non mi ascolterebbero”. 

La faccia dell’angelo si fece severa. “Come al profeta Mosè furono dati due segni per provare che lui era mandato da Dio, così ti saranno dati due segni. Primoquando prenderai la mano destra di una persona nella tua mano sinistra, potrai scoprire la presenza di qualsiasi germedella malattia provocata da vibrazioni che appariranno nella tua mano sinistra. Allora devi pregare per la persona. Se la tua mano ritorna normale, potrai dichiarare la persona guarita; se non lo fa, allora chiedi semplicemente una benedizione e vai via. Sotto l’unzione di Dio, non cercare di pensare i tuoi propri pensieri; ti sarà dato quello che dovrai dire”

“Ma se ancora non mi crederanno”?  Chiese Bill. 

Il secondo segno È più grande del primo. Se resterai umile e sincero, avverrà che potrai dire per visione i segreti dei loro cuori. Le persone dovranno crederti. Questo inizierà il Vangelo in potenza il quale porterà la seconda venuta di Cristo”.

Quelle parole colpirono il nervo scoperto, scoperto da mesi—no, anni—di dubbio e scoraggiamento. La sua angoscia avvampò, calda e dolorosa nel suo seno. “Questa, signore è proprio la ragione per la quale sono qui a pregare stasera. Mi è stato detto dagli ecclesiastici che quelle visioni vengono da un cattivo spirito”.

“Non comprendi”? Disse l’angelo, “Così era nei giorni di Gesù Cristo nostro Signore”?  

La percezione di Bill del mondo spirituale stava cambiando così rapidamente che lui aveva difficoltà a mantenere l’equilibrio. “Bene, allora, che genere di spirito sarebbe quello che mi dà quelle visioni”? 

“È lo Spirito Santo di Dio. Ora quelle visioni si moltiplicheranno nella tua vita”.  

Sentendo queste parole, la percezione di Bill cambiò per sempre. Era stato sballottato troppo a lungo dalle opinioni d’altri uomini. Ora lui comprese quanto personale sia realmente il cammino di un uomo con Gesù Cristo. 

L’angelo, con le braccia conserte e la sua faccia impassibile istruì Bill ad usare la Bibbia Inglese King James ogni qualvolta lui la citava, sapendo che per Bill sarebbe stata facilmente riconosciuta come la Santa Scrittura. L’angelo disse: “Considera la vita di Gesù Cristo. Quando Natanaele venne la prima volta nella Sua presenza, Gesù disse:

Ecco un vero Israelita in cui non c'è frode”. Natanaele gli chiese: “Da che cosa mi conosci”? Gesù gli rispose: “Prima che Filippo ti chiamasse, quando eri sotto il fico, io ti ho visto». Come aveva visto Natanaele, nostro Signore? Lo vide in visione. Ricordi cosa dichiarò il Figlio di Dio? Gesù quindi rispose e disse loro: “In verità, in verità vi dico che il Figlio non può da se stesso far cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa ugualmente”. Ti sei mai chiesto cosa volesse dire? Significa che il Padre mostrava al Figlio le visioni prima ancora che Lui sapesse quello che doveva fare. Provò questo, quando, alla piscina di Bethesda, Lui passò attraverso una gran folla di persone ammalate e bisognose di guarire ed andò da una determinata persona.

“Le visioni mostravano al nostro Signore Gesù in anticipo le cose che dovevano succedere. Ricorda come Egli sapeva che Pietro avrebbe trovato una moneta nella bocca di un pesce. Considera come il nostro Signore Gesù, quando si avvicinava a Gerusalemme, disse ai suoi discepoli: “Andate nella borgata che è di fronte a voi; troverete un'asina legata, e un puledro con essa; scioglieteli e conduceteli da me. Se qualcuno vi dice qualcosa, direte che il Signore ne ha bisogno, e subito li manderà”. Non accadde esattamente come il nostro Signore lo descrisse? Lui lo sapeva, perché vide prima una visione dal Padre.

<<E per di più, verrà un tempo nel tuo ministero, quando le visioni ti riveleranno i segreti nascosti nei cuori delle persone e quello che impedisce loro dall’essere guariti. Considera la donna al pozzo in Samaria. Gesù parlò con lei finché contattò il suo spirito; poi per visione Egli vide qual era il suo problema. Egli disse: “Va’ a chiamar tuo marito e vieni qua”. La donna gli rispose: “Non ho marito”. E Gesù: “Hai detto bene: Non ho marito; perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità”. La donna gli disse: “Signore, vedo che tu sei un profeta”. Così avverrà anche nel tuo ministero, se sarai sincero>>. Qui l’angelo fece una pausa, dando a Bill un’opportunità di replicare i suoi dubbi. “Signore, io non so come questo potrà accadere nella mia vita. Io sono povero e non sono istruito e”—

L'angelo l’interruppe. “Non dimenticare mai che Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e per sempre, come le Sacre Scritture hanno dichiarato. Non sarai tu che porti a termine alcunché di questo; sarà il Signore Gesù Cristo. Ricorda che Gesù promise ai Suoi fedeli: “Vi dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio Io; e ne farà di maggiori, perché Io me ne vado al Padre… “Ancora un po’, e il mondo non Mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché Io vivo e voi vivrete. In quel giorno conoscerete che Io sono nel Padre Mio, e voi in Me e Io in voi”.

Cos’altro avrebbe potuto dire Bill? Di fronte a lui stava un messaggero di Dio con una straordinaria commissione—che egli, Billy Branham, era ordinato a portare un dono di guarigione Divina alle persone del mondo. Sembrava quasi impossibile. Si sentiva sopraffare; egli esitava ancora, nonostante qualcosa di profondo nel suo cuore l’eccitasse al pensiero di tutte quelle Scritture che l’angelo applicava abilmente, riuscendo a dare un senso diverso alla vita originale di Bill.

“Io sarò con te”, disse l’angelo.

Ciò ribadì la decisione di Bill. “Andrò”.

L’angelo non sorrise. Fece semplicemente un cenno col capo e disse: “Ogni volta che sperimenterai questa sensazione che senti ora in mia presenza, riconoscerai che io sono vicino a te”.

La palla di fuoco sulla testa dell’angelo cominciò ad espandersi, scoppiettando, fischiando mentre turbinava, lanciando fuori lingue di fuoco. L’angelo sembrò evaporare nel mezzo di quella luce. Poi la colonna di fuoco svanì su attraverso il soffitto di calcare. 

Improvvisamente la caverna piombò nell’oscurità nera come il carbone e la quiete di un cimitero, causando una tensione ai nervi di Bill. Sentì la tentazione di dubitare della sua stessa integrità mentale. Mettendo un dito tra i denti, morse abbastanza forte da provare che non stava sognando. Ciò significava che l’angelo che aveva appena visto era vero come il sapore del sangue sulla punta del suo dito. No, non avrebbe dubitato una parola di quello che aveva detto l’angelo. 

Bill s’inginocchiò al suolo, congiunse le mani e pregò: “Padre Celeste, grazie per il Tuo angelo che hai mandato a spiegarmi le cose. Sembra incredibile che tutto questo accadrà a me—che predicherò a moltitudini in tutto il mondo e pregherò per re e sovrani e così via. Io sono così povero. Come potrei mai affrontarlo? Io so che da solo, non posso; ma so anche che Tu puoi fare qualsiasi cosa. Signore, io andrò; e Ti prometto che starò sul campo finché Tu soddisferai le mie necessità, così che io non sia costretto a chiedere mai denaro”. 

Quel mercoledì mattina—8 maggio 1946—William Branham andò a casa come un uomo nuovo.  



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