Owen Jorgensen
SOPRANNATURALE: La vita di William Branham
Nuova lotta
Capitolo 23
1937-1939
Il fiume Ohio, nel 1937, durante l’inondazione, misurava sopra Spring Street effettivamente 6,70 metri, precisamente come l’angelo l’aveva mostrato a William Branham. Il Tabernacolo Branham che non era lontano da Spring Street, aveva ricevuto anch’esso un battesimo. L’alluvione aveva rotto le finestre, facendo galleggiare tutto quello che non era fissato, incluso il pulpito e i banchi della chiesa. Quando il fiume fangoso finalmente si ritirò, i banchi della chiesa scesero giù tutti incrociati e scompigliati, ma il pulpito si ristabilì pressoché nell’esatta posizione dove era la notte prima nell’inondazione; ancora diritto ed ancora di fronte alla congregazione. Bill aveva lasciato la sua Bibbia aperta in cima al pulpito. Quando alla fine andò a controllare i danni, scoprì che la sua Bibbia era proprio come lui l’aveva lasciata, ancora aperta alla stessa pagina. Bill prese tuttavia questo come un segno di Dio – se le circostanze esterne della sua vita erano in un completo caos, la Parola di Dio che lui predicava rimaneva vera e stabile.
Ciò fu incoraggiante... e Bill aveva bisogno di ogni minimo incoraggiamento che poteva trovare per aiutarlo a sopportare la sua vita. Non poteva rassegnarsi di aver perso sua moglie e sua figlia. Era come se lui stesse scontando una condanna alla prigione senza speranza d’appello. La tristezza lo imprigionava come le sbarre di una cella; la malinconia lo guardava come una guardia di prigione; e la disperazione, come una guardia austera sembrava regolasse ogni sua mossa. La sentenza sembrava quasi troppo pesante da sopportare.
Qualche volta lui spremeva conforto dal sogno di Hope e Sharon in cielo. Lui riconobbe che era un sogno perché si era addormentato. (Le visioni avvenivano quando era completamente sveglio, ma era stato un tale indimenticabile sogno—così vivido, cominciando dal più piccolo pezzettino di legno del carretto della prateria, fino alle impronte lasciate nella sabbia dai suoi stivali. Gli sembrava fosse così pieno di significato, come se Dio avesse voluto dirgli molte cose. Alcuni particolari sembravano certamente ovvii—la ruota del carro rotta rappresentava la sua famiglia rotta; era vero che Hope e Sharon ora erano in un luogo migliore che non sulla terra. Ma gli altri simboli non erano così chiari. Perché il sogno era ambientato nel West? C’era qualche significato nel sole che tramontava? Ciò che lo confondeva più di tutto era cosa avesse voluto dire Hope, quando disse che lui si stava logorando nel pregare per gli ammalati? A queste domande non poteva trovare risposte appropriate.
Bill ricavò la sua più grande forza dalla Bibbia. Lesse in Romani 8: 28 dove l’apostolo Paolo disse: “Or noi sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di coloro che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il Suo proponimento”. Bill lottò per crederlo, ma era così difficile da vedere. Cosa avrebbe potuto venire di buono nel perdere sua moglie e sua figlia? Segnò Giovanni 14 dove Gesù disse: “Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in Me! Nella casa del Padre Mio ci son molte dimore…se no, ve l’avrei detto; Io vo a prepararvi un luogo… e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di Me… affinché dove son Io, siate anche voi… Il vostro cuore non sia turbato;
Bill tentò di praticare questo consiglio, ma il suo cuore era ugualmente spesso agitato. Anche se lui continuava a predicare nella sua chiesa, aveva perso molto dell’impulso della sua energia di prima. Lui si prendeva cura delle persone tanto quanto prima, ma in qualche modo non si sentiva a posto con Dio. Ogni qual volta pregava, non poteva più toccare completamente il trono di Dio nel modo in qui faceva prima. Si sentiva misero. Sua madre viveva ancora a solo qualche isolato da lui. Dopo la morte di Charles, lei aveva trasformato la sua casa in una pensione privata ed era un punto d’appoggio, sebbene modesto. Ogni giorno Ella cucinava la colazione e la cena per i suoi ospiti. Bill frequentemente si fermava la sera per la cena. Una sera mentre aiutava sua madre a lavare i piatti sporchi, Ella gli chiese cosa ne pensava del nuovo ponte che stavano costruendo sul Fiume Ohio tra Louisville e Jeffersonville. “Non ti sembra che ci sia qualcosa di familiare”? Gli chiese.
“Strano, ma in qualche modo—lo ricordo all’incirca in qualche luogo”...
Ella accennò col capo. “Un giorno, anni fa, sei arrivato a casa di corsa, tutto eccitato, balbettando qualcosa riguardo ad un ponte dove là non c’era nessun ponte.
Per prima cosa pensai che erano fandonie. Ma poi ci ripensai sopra—così io lo scrissi e lo piegai e l’ho misi via”.
Lei gli diede un pezzo di carta ingiallita piegato. Bill sapeva quello che c’era scritto prima che lo leggesse; la memoria della sua fanciullezza ritornò di nuovo impetuosa. Lui ricordò il melo, il gioco delle biglie, la particolare sensazione che venne su di lui; ricordò come il fiume gli era sembrato improvvisamente più vicino, e come il ponte si era rapidamente formato sull’acqua, assemblandosi insieme pezzo per pezzo, fino a che quella trave alta nel mezzo si ruppe e crollò giù. Aprì il vecchio pezzo di carta e lesse lo scarabocchio di sua madre. Poi pensò al nuovo ponte in costruzione. Eccolo là. Era accaduto proprio allo stesso modo come l’aveva visto quando era un ragazzo. “Mamma, cosa pensi che significhi”?
Lei scrollò le spalle. “Come potrei saperlo? Ma, Bill, durante il corso degli anni io mi sono chiesta spesso se tu eri nato per uno scopo speciale nella vita. Io ancora penso che potrebbe essere così”.
Ricordando la visione che ebbe da ragazzo—la sua prima visione—e rendendosi conto della sua realizzazione, Bill si chiese la stessa cosa. La sua vita starebbe realmente muovendosi verso quell’unico scopo? Attualmente sentiva la sua vita così arida, così vuota, così priva di significato, che gli era difficile immaginare come Dio avrebbe potuto usarlo per una qualsiasi cosa di speciale. Ma lui non poteva mai dimenticare che quando era un ragazzo di sette anni udì con terrore una voce profonda che gli parlò chiaramente da un turbine in un albero, dicendogli “Non bere mai, o fumare, o contaminare il tuo corpo in alcun modo. Ci sarà un lavoro da fare per te, quando diverrai più vecchio”.
Era questo il motivo per cui Dio non gli permetteva ancora di morire? C’era ancora qualcosa per lui da portare a termine? Una piccola fiamma di speranza scintillò all’interno del suo cuore.
Adolf Hitler ordinò alle sue truppe di invadere la Polonia, il 1 settembre 1939. Due giorni più tardi la Francia e la Gran Bretagna dichiararono guerra alla Germania. I Francesi immediatamente attaccarono la Germania attraverso il Fiume Reno lungo il loro confine comune, ma ebbero difficoltà a penetrare le resistenti difese tedesche. Nel frattempo Il corpo di cavalleria della Polonia era disperatamente sovrastato dalle divisioni meccanizzate della Germania. Dopo 18 giorni scarsi di disastroso combattimento, il governo della Polonia e il comando militare fuggirono nella confinante Romania. Da quel momento la resistenza polacca crollò rapidamente, permettendo alla Germania di concentrare la sua energia sull’invasione Francese. Anche la Francia si ritirò in fretta dal suolo Tedesco e sembrò ovvio per gli analizzatori politici che la guerra in Europa, invece di essere finita stava solo cominciando.
Come ognuno che aveva accesso ad una radio o ai giornali, William Branham seguì questo dramma europeo con seria attenzione. Comunque, il suo interesse alla guerra nasceva da una prospettiva completamente diversa. Questo era ciò che lui aveva visto nel giugno del 1933, quando cadde in trance e vide sette eventi svolgersi di fronte a lui in una visione panoramica del futuro. Era irreale. Quale genere di potenza gli permetteva di vedere gli eventi prima che accadessero? E per quale scopo? C’era di nuovo quella parola – scopo. Forse Dio aveva realmente progettato uno scopo significativo per la sua vita. In tal caso, perché non lo manifestava più chiaramente?
A questo punto nei suoi pensieri, la mente di Bill andava inevitabilmente alla deriva, all’indietro, al suo incontro con quelle persone Pentecostali a Mishawaka, Indiana, due anni prima. Bill riconobbe che aveva mancato al piano di Dio per la sua vita, quando aveva rifiutato quegli inviti dai ministri Pentecostali per evangelizzare nelle loro chiese. Come avrebbe potuto ritornare a fare la volontà di Dio? Chiaramente poteva semplicemente cominciare a visitare le chiese Pentecostali, sperando che qualcuno gli avrebbe chiesto di predicare per loro. Ma c’era ancora una domanda fastidiosa~come un blocco stradale—che gli impediva di percorrere un tale percorso diretto: Il quesito sui doni dello Spirito Santo; specificamente la questione sulle lingue e l’interpretazione delle lingue.
Ormai Bill era convinto che il parlare in lingue e l’interpretazione delle lingue erano entrambi doni genuini dello Spirito di Dio; la Bibbia sembrava abbastanza chiara su quel punto. Quello che agitava Bill era la sua esperienza a Mishawaka con quei due uomini che erano stati particolarmente attivi nel manifestare i doni delle lingue e le loro interpretazioni. Entrambi gli uomini avevano dimostrato le stesse potenti manifestazioni dello Spirito di Dio, nel servizio della chiesa. Ma più tardi, quando Bill aveva parlato con ciascun uomo separatamente, aveva visto diritto nelle loro vite personali. Anche se uno degli uomini era assolutamente un Cristiano zelante, l’altro uomo era un perfetto ipocrita. Bill sapeva che era la verità; le visioni non avevano mai mentito. Ciò che lo turbava dell’intera idea Pentecostale era di permettere ai doni dello Spirito di agire pubblicamente nelle riunioni di chiesa. Se quello fosse stato realmente lo Spirito di Dio, sceso in quella riunione Pentecostale a Mishawaka, come poteva lo Spirito di Dio benedire quel evidente ipocrita? Non gli sembrava possibile. Ma poteva lo spirito di satana produrre le opere di Dio? Anche questo gli sembrava poco probabile. Era poi possibile che entrambi gli spiriti potessero essere in atto nella stessa riunione? Tale idea offriva delle difficoltà. Se lo Spirito di Dio e lo spirito di satana producessero gli stessi risultati, come potrebbe mai uno, riconoscere quello vero?
Questo enigma l’aveva tormentato molte volte nei due anni precedenti. Ma ora—dopo aver visto la visione della guerra in Europa divenire una realtà—Bill sentì una rinnovata urgenza di trovare una risposta, così da poter mettere il suo errore dietro di se e cominciare di nuovo il percorso verso qualsiasi destino che Dio avesse in mente.
Presi alcuni giorni di ferie, Bill si avviò verso nord sulla Strada pubblica 62, finché arrivò nella zona di Tunnel Mill. Parcheggiò la sua macchina fuori dalla strada, guadò il torrente Fourteen Mile Creek e fece un giro nei boschi. L’autunno esaltava la sua bellezza. Foglie, arancione, rosso marrone, frusciavano sopra di lui e scricchiolavano sotto i suoi piedi, mentre camminava. Gli uccelli riempivano lo sfondo con i loro dolci concerti. Infine Bill arrivò ad uno scosceso dirupo di calcare profondo 24 metri circa. Si fece strada attraverso i cespugli e i massi lungo la base del dirupo finché arrivò alla bocca della sua caverna. C’era una pietra sottile, appuntita che sporgeva come un dente di fronte al buco. Accese una candela, poi sgattaiolò dentro. Seguì il corridoio serpeggiante lungo 8 metri dentro il pendio, si fermò a fissare la pietra a forma di piramide capovolta sospesa sopra quella tavola di calcare rettangolare. Lo stupiva ogni volta che la vedeva. Appoggiò la giacca ed alcune candele supplementari sulla sporgenza che usava per letto. Poi prese la sua Bibbia e ritornò fuori a cercare Dio alla calda luce del sole d’autunno.
Un albero di quercia caduto, stava steso sul terreno non lontano dall’ingresso della caverna. Nel punto dove i rami del tronco del vecchio albero si congiungevano, formavano un lungo sedile naturale per riposare. Bill si annidò in quella forcella tutto il pomeriggio, leggendo la sua Bibbia e pregando. Infine il cielo si oscurò e apparvero le stelle. Una leggera ma fredda brezza d’autunno lo costrinse a rifugiarsi nella sua caverna.
La mattina seguente non si alzò finché il sole non fu abbastanza alto da riscaldare il luogo. Aveva lasciato la sua Bibbia aperta sulla forcella della quercia morta ed il vento aveva soffiato sulle pagine aprendole in Ebrei al 6°capitolo. Bill si mise a cavalcioni sul tronco dell’albero e lesse:
“Perché quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, poiché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio, e lo espongono ad infamia. Infatti, la terra che beve la pioggia che viene spesse volte su lei, e produce erbe utili a quelli per i quali è coltivata, riceve benedizione da Dio; ma se porta spine e triboli, è riprovata e vicina ad esser maledetta; e la sua fine è d’esser arsa”.
Ciò non ebbe alcun senso per lui. Sfogliò le pagine, cercando una certa Scrittura che aveva in mente in 2° Timoteo.
Quando tolse le mani dalla Bibbia, una folata di vento soffiò di nuovo le pagine in Ebrei al capitolo 6. Pensò: “Che strano”. Dio stava cercando di dirgli qualcosa con questa porzione di Scrittura? Lui lesse di nuovo il 6° capitolo, ma, ancora non riusciva a comprenderne il significato.
Ritornò alla sua caverna, si calò giù attraverso il buco e si incamminò lungo lo stretto passaggio al luogo dove era appesa quella piramide di calcare capovolta sopra la tavola di pietra rettangolare. Bill s’inginocchiò e pregò, “Signore, cosa significa Ebrei 6? Cosa cerchi di dirmi”?
Improvvisamente le sue dita s’intirizzirono—non per il freddo della caverna; era quel senso di intorpidimento che spesso precedeva una visione. Sentiva le sue braccia e le gambe pesanti e le labbra spesse come se un dentista gli avesse appena iniettato un’iniezione di Novocaina. Quando aprì gli occhi, vide un mondo che girava sul suo asse. Il suolo sembrava un campo arato di fresco. Dal bordo di questo pianeta roteante, venne un Uomo vestito di bianco, portando un grande sacco al suo lato. Dopo ogni pochi passi quest’uomo raccoglieva una manciata di semi dal suo sacco e li spargeva sulla terra con un lancio del suo braccio. Appena scomparve dietro la curvatura della terra, Bill vide un altro uomo—questo era vestito di nero—sgattaiolare dietro il primo. Anche questo secondo uomo aveva un sacco al suo lato e spargeva semi, mentre camminava in punta di piedi attraverso il campo. Continuando a girare la testa da una parte all’altra, come se stesse per fare qualcosa di sbagliato ed avesse paura di essere preso.
Dopo che anche quest’uomo in nero sparì dietro la curvatura del mondo, Bill vide i semi germinare e crescere rapidamente alla loro piena maturità. Ora divenne evidente di che genere erano i semi—qualcuno era grano ed altri erano zizzania, cardi ed erbe nocive. Venne il sole, arroventando il campo e succhiando tutta l’umidità dal suolo. Il grano e le erbacce, alzarono insieme le teste, anelando e pregando disperatamente per la pioggia. In basso, sempre più in basso le piante si piegarono verso la terra riarsa. Poi Bill vide un’enorme nube scura venire ribollendo sull’orizzonte. Mentre la pioggia cadeva giù, il grano si raddrizzò e gridò: “Gloria a Dio! Lode a Dio! “ Alla stessa maniera la zizzania, i cardi e le erbacce saltarono su diritti e gridarono: “Gloria! Alleluia! Lode a Dio”! Il mondo intero era improvvisamente vivo con le piante che si chinavano e rialzavano nella pioggia, tutti gridando la stessa cosa — “Lode al Signore”! Poi la visione lo lasciò.
Bill era esilarante. Ora aveva compreso il 6° capitolo di Ebrei —“Perché quelli che sono stati una volta illuminati ed hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona Parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile rinnovarli da capo a ravvedimento, perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figliuol di Dio… infatti la terra che beve la pioggia… riceve benedizioni da Dio: Ma se porta spine e triboli è riprovata”…
Quella era la sua risposta: La stessa pioggia che fa crescere il grano così adacqua anche la zizzania e le erbacce. E lo stesso Spirito Santo che benedice ed alimenta il Cristiano può benedire anche un ipocrita; è solo che l’ipocrita manifesterà un frutto differente. Tutto dipende dal seme che è stato piantato.
Bill pensò a qualcosa che Gesù disse: “Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figliuoli del Padre vostro che è nei cieli; poiché Egli fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti”.
Come era nel naturale, così era nello spirituale. Ciò spiegò perché Gesù dichiarò:
“Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome Tuo, e in nome Tuo cacciato demonî, e fatte in nome Tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da Me, voi tutti operatori d’iniquità”.
Anche se queste persone mostravano segni esterni della potenza di Dio, i loro motivi interni erano scorretti o corrotti.
Bill lasciò la caverna comprendendo finalmente che c’erano due spiriti operanti all’interno della struttura della chiesa che estraggono la loro vita dalla stessa fonte, ma dirigendosi in direzioni opposte. Come l’innesto di rami estranei sulla pianta portainnesto trarrebbero la loro vita dallo stesso tronco. Un albero di arancio perciò, potrebbe portare i rami di un limone di una lumia o di un pompelmo. Tutti i rami estranei sembra che appartengano all’albero d’arancio; ma quando produrranno i loro frutti, il ramo di limone produrrà limoni; il ramo di lumia, lumie. Similmente ci saranno sempre persone nella chiesa cristiana che trarranno la loro vita dal tronco Spirito Santo, ma i loro frutti saranno interessi personali, politica, ipocrita legalismo, o l’ipocrisia — qualsiasi cosa eccetto i frutti dello Spirito Santo. Ciononostante se mai quel portainnesto germogliasse un suo nuovo ramo, porterebbe arance. Gesù disse in Giovanni 15, versetto 5:
“Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in Me e nel quale Io dimoro, porta molto frutto; perché senza di Me non potete far nulla”.
Paolo scrisse: “Il frutto dello Spirito, invece, è amore, allegrezza, pace, longanimità, benignità, bontà, fedeltà, dolcezza, temperanza”.
Gesù insistette, “Dai loro frutti li riconoscerete”.
Ora che lui capiva la differenza tra quei due uomini a Mishawaka che avevano ostentato così clamorosamente lingue ed interpretazioni, Bill cominciò a mitigare il suo atteggiamento verso i doni dello Spirito ed esibizioni esterne dell’emozione. Il 31 dicembre 1939, tenne un servizio notturno nella sua chiesa per annunziare il 1940. Aveva messo una lavagna sulla piattaforma e tracciò un profilo del tempo Biblico della seconda venuta di Cristo, al meglio di come lui sapeva fare. Un gruppo di persone Pentecostali era venuta da oltre il fiume, da Louisville, per attendere al suo servizio. Quando Bill fece un intervallo, mentre insegnava, alcune delle donne di questo gruppo vollero cantare una selezione speciale. Ne venne fuori una vera combo, (musica Jazz o dance music)—una donna suonava i cembali, un’altra batteva su barattoli di latta, un’altra donna suonava il wash-board (strumento jazz a percussione) con i ditali da cucire sulle dita, una quarta donna batteva rumorosamente sul piano. Suonavano una canzone veloce e la congregazione cantava le parole, “Ci sarà un incontro nell’aria, in quel dolce, piacevole, fra poco; Io t’incontrerò, t’incontrerò lassù in quella casa oltre il cielo; sentirai tali inni, mai sentiti da orecchio mortale, sarà glorioso, io lo dichiaro! Ed il Figlio di Dio stesso li guiderà a quel incontro nell’aria”. Nel turbine di quella stridente musica, una ragazzina bionda saltò su dal suo posto e si mise a ballare nel corridoio.
Bill sedeva nel posto dello sprezzante, criticandola nel suo cuore, pensando: Non c’è niente di Dio in tutto quello. Sta facendo solo uno spettacolo. Vuole essere vista. Lei sta facendo della mia chiesa una taverna”.
Un’altra ragazza si unì alla prima, poi un altra. Bill pensò, “Ora, aspetta un attimo. Mi chiedo se c’è qualche Scrittura per il ballo”. Lui si ricordò come Miriam, quando vide l’esercito di Faraone affogato nel Mar Rosso, prese su un tamburello e ballò lungo la spiaggia, rallegrandosi per la vittoria e le figlie d’Israele la seguirono, poi Bill ricordò come Re Davide, quando l’arca dell’alleanza ritornò a Gerusalemme, ballò di fronte al Signore con tutta la sua forza. Bill pensò, “Forse io non ho ancora abbastanza vittoria in me”. Quindi seduto sulla piattaforma, cominciò con il suo formale piede Battista a battere il ritmo della musica. E subito dopo batteva anche le mani. Prima che il canto finisse, lui stava saltando nel corridoio, ballando con gli altri.
Imparando da quell’esperienza, Bill pregò: “Dio, liberami dal disprezzare. Da ora in poi fammi guardare avvedutamente a tutto prima che io possa giudicare”.
Era una semplice preghiera, ma avrebbe avuto conseguenze di vasta portata. Stava muovendosi di nuovo sulla strada verso il suo destino.